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Il mio nome è Antonino. Caruso ed ho creato questo sito.Questo sito è stato creato usando MyHeritage.com. Un grande sistema che permette a chiunque come te e me di creare un sito privato di famiglia e condividerne le foto. Se hai qualsiasi osservazione o commento su questo sito, prego clicca qui per contattarmi. Il nostro albero genealogico è pubblicato online su questo sito! Ci sono 47 nominativi nel nostro sito di famiglia.Il sito è stato recentemente aggiornato il 25 apr 2025 ed attualmente ha 1 membri registrati. Se desideri anche tu diventarne membro, clicca qui.   Dilettati!Di seguito una breve cenno sulle origini:Le prime informazioni della Famiglia CARUSO risalgono al 1226 circa. Il cavalier Pier Fortugno fu inviato da Federico II alla presa d’assedio della città di Nocera per liberarla dagli Islamici, escogitò di travestirsi da musulmano rasandosi completamente i capelli (secondo una loro vecchia usanza), il che gli permise di entrare inosservato nel centro abitato e di far sì che gli assedianti potessero prendere la città.In considerazione del successo dell’assedio fu nominato cavalier CALVUSUS e da quel momento assunse detto cognome e adottò l'arme di famiglia (scudo, stemma): il campo (area dello scudo) in smalto azzurro (colore sfondo; azzurro: tra i principali) con la pezza araldica (motivo decorativo) del capriolo (di prim'ordine; una V capovolta: segno di propensione ad alte imprese) unita a tre stelle (altro segno augurante un radioso avvenire) nella parte bassa separata dalla superiore da una linea al di sopra della quale compare dorata una testa rasataPier Fortugno ebbe un figlio, Lancillotto, che ricevette tutti i beni del padre tra cui il “Castello di Conza della Campania ed Apice” (AV) ed uno a Melito Irpino (AV) denominato “Castello Caruso” Lancillotto ebbe due figli, Pier Luigi e Giovanni.Pier Luigi si trasferì a Napoli mentre Giovanni in Sicilia. Giovanni, per incarico di Federico IV, essendo stato eletto “Promotore dell’Ufficio di Notaro” esercitò la funzione di giudice della “Magna Regia Curia” nelle zone di Palermo e Trapani ove, sembra, abbia acquistato numerosi poderi e costituito più famiglie (ampio spazio viene dato da Filadelfio Mugnos nella sua rinomata opera). Questi, inoltre, nel 1397, sotto re Martino, acquistò il feudo Comitini (AG) e nel 1399 il territorio del Granato (SR).Pier Luigi ebbe un figlio, Antonello, che, come lo zio amava la bella vita e conoscere sempre cose nuove, si trasferì in Sicilia, sempre sotto re Martino, e che nei suoi numerosi viaggi popolò le zone di Noto, Palermo, Catania e Lentini e Messina. Dal ceppo Antonello, che fu “Maestro razionale del Regno” (Importantissimo funzionario regio della Corona d’Aragona alla quale il Regno d’Aragona - Maiorca, Valencia, Sicilia, Sardegna e Corsica e Napoli- era aggregato. Oggi si chiamerebbe “Ragioniere Revisore dei Conti”. Le sue incombenze sono elencate nelle Leggi Palatine di Pietro I di Sardegna, detto il Cerimonioso, del 1344 (...). L’istituto del Maestro Razionale nel Regno subì alterne vicende. Più volte introdotto e poi abolito, venne creato per cercare di sanare la preoccupante questione delle finanze e per effettuare in loco controlli capillari dei funzionari regi a cui venivano, a ragione, attribuiti continui abusi. Il Maestro Razionale dirigeva la contabilità, ed il tesoriere generale custodiva le rendite. Tanto il Maestro Razionale che i suoi luogotenenti e ministri, con mogli, figli e famigli, appartenevano al solo foro e giurisdizione del Re sia per quanto riguardava il Civile che il Penale, e non erano soggetti al Viceré.) si dirama la nostra famiglia. Antonello possedette la terra e la baronia di Spaccaforno [acquistata per 1200 once, con atto del 4/1/1453 in Notaio Andrea de Silaria di Napoli  e con atto del Notaio Angelo di Giuliano di Napoli del 2/3/1454, confermato dal re con privilegio del 5/7/1454, a cui segui quello definitivo dato a Napoli il 18/3/1459, esecutoriato a Palermo il 25/6/1459]. Il 20/9/1459 Antonio o Antonino (trasformò così il proprio nome da Antonello) Caruso, nel suo testamento in Notaio Giovanni Cacciaguerra, lasciava Spaccaforno al primogenito Nicolò e una grossa somma in dote alla figlia Margherita che andò in sposa a Pie­tro de Afflitto. Nicolò Caruso in prime nozze sposò Isabella, figlia di Andrea e Donna Adriana de Asmundo, e il 15/1/1471, in seconde noz­ze, Antonella Coriplas. Il 5/12/1474, con testamento in Notaio Giovanni De Monforte, Nicolò lasciava Spaccaforno ad Antonino Caruso, primogenito di Isabella Asmundo, e costituiva erede particolare Vincenzo, figlio della secon­da moglie, Antonella; l'altra figlia di costei, Margherita, andava spo­sa a Scipione Statella (documenti Archivio di Stato di Modica). Anto­nino prese una prima investitura il 23/5/1479, quando al Re Giovanni successe il figlio Ferdinando, e una seconda il 21/1/1516, quando a Ferdinando successero Giovanna e Carlo, madre e figlio. Antonino nello stesso anno prese un’ulteriore investitura in Feudo Camastra, Territorio di Santa Lucia della piana di Milazzo, ove, dopo aver abbandonato la famiglia donando però tutti i beni come da registro Protonotaro ai figli di primo letto, ebbe numerose amanti.I figli di primo letto, Niccolò, Giacchino e Carlo abbracciarono la Chiesa e donarono tutte le proprietà alla stessa. Di loro non vi è più traccia.Prima di spirare Antonino riconobbe il figlio Luigi al quale lasciò tutte le proprietà del Feudo Camastra e quelle successivamente acquistate nel territorio di Milazzo.Luigi si sposò ed ebbe nove figli: Antonino, Luigi, Gioacchino, Giuseppe, Isabella, Arcangela, Caterina, Francesca e Antonella. Nel 1624 Luigi, Gioacchino, Giuseppe, Isabella, Caterina, Francesca e Antonella morirono colpiti dalla peste. Arcangela decise di prendere i voti e ritirarsi in convento. Antonino, distrutto negli affetti, si ritirò a vita privata, approfondì gli studi giuridici e si dedicò alla campagna.Alla sua morte lasciò al figlio Gioacchino le proprietà ed al figlio Luigi la sua biblioteca e i suoi numerosi scritti. Gioacchino e Luigi ebbero un furioso scontro al termine del quale Luigi espatriò in America e non diede più sue notizie.Giacchino ebbe una vita sfortunata, si sposò quattro volte e gli morirono tre mogli senza lasciargli eredi; solo la quarta moglie, quando lui ormai ottuagenario non sperava più nella continuazione della famiglia, generò Antonino.Antonino rimasto orfano in tenera età si sposò a soli diciannove anni ed ebbe un figlio al quale diede il nome di Gioacchino. Non fece in tempo ad avere altri figli in quanto morì a soli venticinque anni in circostanze misteriose (voci dicono che scoperto nell’alcova di una nobildonna fu sommariamente giustiziato).Gioacchino ebbe un solo figlio, Antonino, nel 1814, ma non ebbe la fortuna di conoscerlo in quanto catturato e fucilato dalle truppe Austriache nel 1816.   

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